La storia

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Francesco Spotorno, chiamato da tutti Franco, nasce a Celle ligure il 30 dicembre 1901, sesto di otto figli. Già a nove anni lavora tessendo le corde per le reti dei pescatori e collabora così alle spese familiari. Ancor prima di aver preso il diploma di quinta elementare, la mamma Giulia è costretta a mandarlo subito a lavorare inizialmente come aiuto muratore, poi come scaricatore al porto di Savona per finire fornaio in un panificio a Genova.

All’inizio degli anni venti la svolta: Franco parte in cerca di fortuna per Milano e, dopo una breve parentesi come cantante d’opera, entra nel mondo dell’automobile che caratterizzerà tutta la sua vita lavorativa, sportiva ed imprenditoriale. Entra così a lavorare alla filiale FIAT di Milano, prima come garzone, poi magazziniere infine venditore.

Sono gli anni ruggenti: l’automobile è un mondo per pionieri dove il giovane cellese conquista posizioni su posizioni ed all’attività commerciale affianca quella di pilota. Nel 1937 Franco vince la Mille Miglia con la mitica “Topolino” e si guadagna il titolo di campione italiano di categoria. Grazie anche ai meriti sportivi la casa torinese gli concede di aprire la sua prima concessionaria Fiat a Milano, che riuscirà a traghettare fino al termine della guerra tra mille difficoltà.

Gli anni cinquanta e sessanta segnano la definitiva affermazione della sua vicenda umana ed imprenditoriale. Franco allarga i suoi interessi nel modo degli affari, la sua concessionaria diventa la Franco Spotorno S.p.A, una delle più importanti realtà nella settore distributivo dell’auto. Si stringe il suo sodalizio con la famiglia Agnelli: per 17 anni ricopre la carica di presidente dei concessionari FIAT e nel 1962 viene eletto presidente dell’AICPA, l’associazione che raggruppa tutti gli operatori italiani del settore. Durante la sua presidenza Franco non si occupa solo dei rapporti industria dell’auto-distribuzione: sono anni di lavoro intenso, di contatti ai massimi livelli con autorità, ministri, industriali su tutte le problematiche legate al trasporto ed alla mobilità.

Sono anni ricchi anche di soddisfazioni e riconoscimenti : Franco riceve le onorificenze prima di commendatore e poi all’inizio degli anni settanta di grande ufficiale al merito della Repubblica. All’attività imprenditoriale affianca poi con passione quella di dirigente sportivo: contribuisce a fondare – e ne diventa prima consigliere e poi presidente – l’ASAI in pratica la Federazione italiana automobilistica e diventa membro del CONI in rappresentanza proprio dell’automobilismo sportivo italiano. In tale ruolo si adopera in modo particolare per tutelare la sicurezza dei piloti : Franco riesce ad imporre per le corse effettuate in Italia l’uso del casco e delle tute ignifughe, accessori oggi considerati scontati, un tempo assolutamente no. Infine allo scopo di tutelare i diritti economici e morali dei piloti, fonda l’ANCAI cioè la cassa mutua corridori che erogherà per molti anni aiuti e sussidi economici ai piloti meno fortunati ed alle loro famiglie.